Il mio approccio
L’orientamento teorico a cui faccio riferimento è quello sistemico-famigliare, nato
negli Stati Uniti negli anni ‘ 50, grazie al lavoro della scuola di Palo Alto e portato
successivamente in Italia da alcuni teorici, tra cui Mara Selvini Palazzoli e il
suo gruppo di ricerca.
L’approccio sistemico ritiene che l’individuo non sia un’entità isolata, bensì un soggetto
calato all’interno di una fitta rete di rapporti, che lo definiscono e che lui
stesso influenza. L’idea di fondo è che la personalità si strutturi all’interno
delle relazioni e del contesto di riferimento e che la sofferenza della
persona sia comprensibile se letta all’interno delle sue relazioni significative
sia attuali, che passate.
Oggi l’approccio sistemico-famigliare si è arricchito con il contributo anche di altre teorie,
come la Teoria dell’attaccamento e gli studi sul trauma, anche inteso come
trauma relazionale, e viene applicato sia alla terapia famigliare, sia alla terapia
individuale.
Il mio approccio prevede quindi che i percorsi di psicoterapia tengano sempre in
considerazione il contesto di relazioni in cui la persona è immersa e possono
prevedere allargamenti ai famigliari significativi per gli adulti e
sedute famigliari
per bambini e ragazzi.
I percorsi famigliari sono tendenzialmente svolti in co-terapia con una collega psicoterapeuta
dello stesso orientamento, in modo da sostenere in modo più completo e arricchente l’intero
nucleo famigliare.
